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Formazione e Animazione

Via della città

Con decreto del 2 luglio 1971 per volontà dell’allora Papa ed ora santo Paolo VI, la Conferenza Episcopale Italiana erige la Caritas e le fissa un primo statuto provvisorio. Si compie così, anche grazie alle riflessioni emerse dal Concilio Vaticano II, un cambiamento storico per la nostra Chiesa.

Mons. Giovanni Nervo, che fu il primo direttore di Caritas Italiana, riportò in seguito da testimone quella nascita: «Il cardinale arcivescovo di Torino Michele Pellegrino nel Consiglio permanente Cei del 1971, pose il problema: “Ma se tutta la Chiesa ha il compito di promuovere la carità, come questo compito può essere delegato a un organismo? La Caritas non può essere quindi un gruppo caritativo, ma deve animare la carità” e aggiunse Nervo: «Questa provvidenziale discussione fece emergere il ruolo specifico della Caritas: promuovere nella Chiesa la scelta preferenziale dei poveri, banco di prova per verificare quanto effettivamente la carità sia presente nella Chiesa stessa».

Il mandato Caritas dunque, prima ancora che assistere od aiutare i poveri, accompagnandoli e sostenendoli in percorsi di aiuto, distribuendo loro soldi od altri beni, è quello di stimolare ed educare i credenti (ma non solo) al dovere della solidarietà, nel rispetto del precetto evangelico. Con le parole dello Statuto diciamo che Caritas “ha una funzione prevalentemente pedagogica”.

Dopo più di cinquant’anni di vita, Caritas è divenuta oggi la rete organizzativamente più ampia e capillare al mondo, operativamente presente in quasi tutti i paesi del globo ed operante a diversi livelli: internazionale, continentale, nazionale, diocesano e parrocchiale, ma dobbiamo ammettere che c’è ancora molta poca conoscenza in merito alla sua natura pastorale e a quale debba essere, conseguentemente, il suo compito prevalente.

E’ proprio per diffondere ed approfondire particolarmente questi due aspetti centrali – identità pastorale e compito prevalentemente animativo - che Caritas Diocesana di Bologna, ormai da alcuni anni, lavora stabilmente attraverso l’impegno di una piccola equipe di operatori, per supportare le Caritas Parrocchiali nei Vicariati, nelle zone e nelle comunità in un percorso di continua riscoperta del proprio ruolo pastorale dentro la Chiesa, restando in cammino con i più fragili.

 

La Caritas è anzitutto organismo pastorale, al servizio della crescita della Chiesa.

La Carità non è quindi “qualcosa in più da fare”, ma una mentalità, una cultura, un’attenzione che ogni comunità e ogni battezzato hanno il compito di far crescere.

A questo mandato rispondono  le tantissime Caritas Parrocchiali che sono capillarmente diffuse nel territorio diocesano e oggi, sempre di più in collaborazione stretta con Caritas Diocesana, si fanno carico di una testimonianza concreta di vicinanza e aiuto alle persone in difficoltà come espressione dell’unica Carità che fa  per noi di ogni uomo un fratello, di ogni dolore, solitudine, ingiustizia, un appello.

Questo capitolo vorremmo diventasse progressivamente non solo una mappatura sempre più fedele delle risorse della diocesi nell’ambito della carità, ma anche uno spazio in cui le persone coinvolte come volontari e collaboratori possano far circolare esperienze, richieste e risposte.

Che cos’è?

 

La Caritas parrocchiale è l’organismo pastorale che ha il compito di animare, coordinare e promuovere la testimonianza della carità nella comunità con funzione prevalentemente pedagogica e che con alcuni suoi rappresentanti partecipa al consiglio pastorale.

 

Che cosa fa?

 

  • Sensibilizza la comunità parrocchiale alla testimonianza della carità  e all’impegno per la giustizia e la pace, rendendo visibile e concreto il progetto che Dio ha sull’umanità: vivere tutti insieme come sua famiglia

  • Conosce le persone fragili e le situazioni di bisogno presenti sul territorio e cerca possibili risposte anche attraverso il coinvolgimento di tutta la comunità

  • Promuove e favorisce il servizio del volontariato attivandosi per proporre percorsi di formazione spirituale e operativa

  • Favorisce la diffusione di stili di vita improntati all’accoglienza, all’ospitalità, al dono di sé

  • Sa guardare oltre i suoi confini e lascia le “ porte aperte” a chi vuole mettersi a servizio

  • Tiene costanti rapporti di collaborazione e consultazione con la Caritas diocesana e partecipa agli incontri di formazione e programmazione da essa proposti

 

Da chi è composta?

 

Il presidente della Caritas parrocchiale è il parroco. La Caritas parrocchiale, essendo espressione ufficiale della pastorale della carità, si  struttura in modo rispondente alle caratteristiche della parrocchia e del territorio in cui si trova. Normalmente è composta da volontari, preferibilmente con competenze, sensibilità ed età differenti.

 

 

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