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ROSSO




"il nostro Vescovo Matteo, chiamato a rivestirsi di quel colore, più che con squillanti complimenti, vorrei abbracciare con tanto affetto esprimendogli la vicinanza e il sostegno di tutti noi."

Nella quadricromia liturgica il colore rosso è il segno del martirio, della testimonianza al Vangelo di Gesù Cristo data fino anche all’ effusione del sangue. Così il nostro Vescovo Matteo, chiamato a rivestirsi di quel colore, più che con squillanti complimenti, vorrei abbracciare con tanto affetto esprimendogli la vicinanza e il sostegno di tutti noi. Il rosso della sua nuova berretta è un richiamo alla fedeltà per tutti i cristiani di Bologna: noi con te, verrebbe da dirgli. Se chiudo gli occhi e penso al rosso mi viene in mente anche il rosso Ferrari e l’auspicio per il nostro Vescovo è che sappia andare veloce come il bolide di Maranello. Quando pensiamo alla Chiesa a volte viene in mente una vecchia locomotiva a vapore che traina con se tanti vagoni, lentamente ed inesorabilmente. Oggi (un po’ per gioco ovviamente) vorrei immaginare una Chiesa rosso Ferrari, che sappia individuare i passaggi da compiere e tagliare traguardi più assomiglianti a quelli di un gran premio, che alle stazioni di una ferrovia. Con il rosso sogniamo una Chiesa che sfiori i cordoli del fuori pista, che non abbia mai paura e che si affidi al suo pilota (al suo Pastore) che a volte è più spericolato Lui di noi, un po’ colpevoli prudenti. Il rosso è anche il colore della passione, del sentimento che fa battere il cuore. Abbiamo tanto bisogno di quel rosso passione, oggi più che mai. Abbiamo bisogno come il pane di appassionarci alla nostra missione, di sentire il fuoco in quello che ci viene chiesto di fare, di arrabbiarci tra di noi, di scornarci se fosse necessario, ma perché appassionati alla missione affidatoci. Non c’è cosa più brutta di una Chiesa spenta, un po’ annoiata e demotivata. Il rosso del cardinale riaccenda in tutti noi passione e sentimento. Il rosso è il colore della rosa, dell’eleganza espressa nel sentimento. Sempre per gioco mi piace pensare che la nostra testimonianza deve sempre avere il tratto di un fiore offerto. In un tempo nel quale l’appartenenza religiosa viene spesso sventolata, ideologizzata, usata a sproposito, il rosso di questi giorni potrebbe ricordarci che il dono della fede è sempre qualcosa di elegantemente offerto, mai sbandierato per secondi fini. Il segno del rosso rosa, ci ricorda che la nostra testimonianza a volte può apparire come invisibile agli occhi del mondo, come un fiore che di per se appare debole e presto svanente. Eppure sappiamo come donare un fiore spesso accende un sorriso, esprime un sentimento, fa sentire importante colui al quale lo doniamo. Così la nostra fede: sempre dono elegantemente offerto, in quanto anche noi lo abbiamo ricevuto gratuitamente, per grazia e per amore.

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