Dall’inizio dell’emergenza non si sono mai fermate le mense parrocchiali cittadine e quelle ecclesiali attive nel centro storico di Bologna, tradizionalmente gestite da ordini religiosi. Certo non sono mancate le difficoltà soprattutto a causa del numero sempre più elevato di ospiti a fronte di un calo vertiginoso dei volontari più anzian ied esperti, obbligati a restare a casa.
La chiesa di Bologna, attraverso la Caritas Diocesana, si è quindi affiancata a questi servizi essenziali stringendo un accordo con un’azienda bolognese della grande ristorazione che prepara pasti “take away” da distribuire agli ospiti. In questo modo i servizi possono continuare a restare aperti con un numero minimo di volontari, garantendo pasti completi e vicinanza relazionale pur tutelando la salute di tutti.
Sempre nell’ottica di aiutare le persone in maggior difficoltà ma anche con l’intento di sostenere le fatiche della città degli uomini, dal 1 aprile Caritas Diocesana in collaborazione con Antoniano Onlus e Fondazione San Petronio, fornisce pasti a tutti i dormitori comunali e a quelli collegati al piano freddo che ora sono aperti 24 ore su 24. Grazie a questo intervento, tutti gli ospiti dei dormitori, possono pranzare e cenare in struttura e non devono più necessariamente spostarsi per procurarsi il cibo.
Nel solo mese di marzo, presso le mense, sono stati distribuiti circa 4000 pasti ed altri 7500 fra mense e dormitori, nella sola metà di aprile. Questi pasti si vanno ad aggiungere a quelli che tradizionalmente vengono preparati a pranzo dalla mensa dell’Antoniano e a cena dalla mensa della fraternità gestita dalla Fondazione San Petronio.
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