Un anno con Caritas: il racconto di Ilaria
- caritasdibologna
- 20 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 23 giu
Alcune parole non si leggono soltanto, si ascoltano e hanno il suono di un’esperienza vissuta davvero. Quelle che seguono sono le parole di Ilaria che a maggio ha concluso il suo anno di Servizio Civile in Caritas.
Non troverete un elenco di attività né un bilancio formale, ma qualcosa di più prezioso: il racconto autentico di un anno che ha lasciato il segno. Un anno fatto di volti, incontri, cambiamenti interiori. Un anno in cui il servizio ha incrociato la vita, aprendola a nuovi significati.
La lettera di Ilaria ci ricorda che il Servizio Civile non è solo tempo donato agli altri, ma anche un tempo ricevuto. Ricevuto in forma di storie, relazioni, scoperte.
A chi leggerà, l’invito a lasciarsi toccare da questo cammino.
Buona lettura
Lettera di Ilaria

Lunedì 19 Maggio 2025 Oggi mi è stato affidato un compito molto difficile, quasi impossibile: riassumere in un unico scritto l'ultimo anno della mia vita; il mio anno di servizio civile alla Caritas Diocesana di Bologna. Ho deciso di provare a farlo mediante una lettera, questa lettera, che tu ora hai tra le mani, sconosciuto lettore. A te affido questo fiume di parole, nella speranza di riuscire a farti rivivere almeno un millesimo di quella che è stata la mia esperienza. Forse la cosa più sensata da fare, a questo punto, sarebbe partire dall'inizio: dal colloquio di selezione, dalle formazioni, ma, ad essere onesti, questa modalità di procedere mi sembra estremamente forzata, quindi partirò da ciò che è più importante: una marea di volti. Una marea di volti, ognuno con un carattere, passioni, sogni, un sorriso, una storia, una vita. Storie che sono state capaci di cambiare la mia di vita, persone che porterò per sempre nel mio cuore. Ognuna di loro mi ha aiutato a capirmi, a scoprire un nuovo tassello di me, e tutte insieme mi hanno permesso di mettere a fuoco il mio centro, di vedere chiaramente lo scopo della mia vita, o almeno ciò che voglio rendere tale: spendere la mia vita al servizio del prossimo, ormai, grazie a questa esperienza, spogliata da qualsiasi pregiudizio. Vorrei avere il tempo e il modo di ringraziarvi uno per uno, per ringraziare tutti coloro che, anche solo per un giorno, in questo lungo e tremendamente breve anno, sono stati ospiti di un qualunque servizio offerto dalla Caritas. Vorrei ringraziare tutti coloro di cui so il nome, ma anche coloro con cui non ho mai avuto modo di parlare o il cui nome, nella mia mente, è andato perduto, come inchiostro su uno scontrino. Vi ringrazio perché se ogni giorno avevo un motivo per sorridere quel motivo eravate voi: le chiacchiere, le partite a biliardino, gli infiniti tornei di briscola o di scala quaranta. Vi ringrazio perché grazie a voi ho ritrovato il senso della mia vita. Spero di essere stata per voi almeno un millesimo di quanto voi siete stati per me. Tasselli fondamentali di questo anno di vita sono stati anche i miei colleghi. Dal primo giorno abbiamo condiviso tutto: la gioia, la fatica, le speranze, le paure. Siete sempre stati porto sicuro, sia nei giorni di mare calmo che nei giorni di burrasca. L'affetto che provo per voi non può essere racchiuso in un foglio, ma ad ognuno di voi voglio dedicare una strofa di una delle canzoni che mi stanno più a cuore in assoluto; da “La strada” dei Modena City Ramblers: Buon viaggio hermano querido / e buon cammino ovunque tu vada / forse un giorno potremo incontrarci / di nuovo lungo la strada. Un ringraziamento speciale va poi a Marcello e Gloria che hanno saputo guidarci, senza mai farci sentire persi, soli o abbandonati, ma che hanno saputo anche capire quando era il momento di allentare la presa, di affidarci le nostre responsabilità e di farci camminare con le nostre gambe. In conclusione posso dire che quest'anno è stato un periodo di crescita immensa e inaspettata. Potrei stare qui a fare l'elenco di tutte le competenze che ho acquisito, ma mi sembra superfluo. L'unica cosa che mi sento di sottolineare è che ogni singolo giorno di questa esperienza mi ha permesso di diventare un po' più umana. Non mi sento di aggiungere altro; Per sempre vostra Ilaria

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